Quando tornano ad essere soli

20/5/2017

 
Avanti sui quei passi che tornano indietro.
Avanti sui suoi passi che sembrano andare.
La barba sul collo e sul cotone della maglietta.
La ritaglia e spunta lunga, come i suoi passi.
 
Dove vanno quegli umili passi a non cedere mai.
Salgono avanti con la fatica del suo enorme peso.
Lo sguardo è chino per terra ad anticipar la strada.
Mentre tra le grosse mani, un sacchetto è con se.
 
Sì, è con se ognuna di queste semplici cose.
Insieme a quell’aria da gigante buono e ferito.
Lo saluto ogni volta che posso, lui risponde gentile.
Credo che in pochi lo facciano di buon grado.
 
Ma forse son tanti come me. Come me a chiedersi.
Dove va assorto, quell’uomo con sandali ai piedi?
Con la borsa a tracolla, cuoio d’un tempo; appassito?
Lo incontro, lo guardo, lo saluto e penso ai miei passi…
 
Ai miei passi vuoti quando tornano ad essere soli.
Dopo il brio e la freschezza e, poi di colpo la solitudine.
Quando si lasciano dietro un’emozione. Eccomi!
Solo. Col rumore dei miei passi e la chitarra in spalla.
 
… Ora a casa, la lezione è finita!

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